sabato 27 luglio 2013

GIANNI COOL







Le donne schiave degli uomini.
Gli uomini schiavi delle donne.
E pensare che l’amore
l’hanno travisato
questa schiera di umanoidi
con le bocche aperte
e lo sguardo sveglio.
Cammina pure tutta la notte,
cammina.
Domani sarà tutto uguale.
Rimarrà solo un giorno da smaltire
contornato da queste donne
con la bocca aperta e lo sguardo sveglio.
Loro,
loro
che creano le mode
con i loro sospesi
con i loro sottointesi.
Tacendo nelle piazze
e nei luoghi aperti.
Tacendo e tergiversando.
Ti avanzerà un giorno
da passare con uomini
carichi di odio
con il passo lungo.
Loro,
proprio loro
che generano altro odio
di notte, mentre camminano.
Ho lasciato un biglietto
dell’atac
100 minuti
una sola corsa metro
ci ho scritto sopra una cosa che ti riguarda.
L’ho lasciato al centro commerciale
Roma Est
pagina 65
terzo scaffale
sezione poesia
un libro di Auden.
Wystan Hugh Auden.
Potremmo essere due tipi spaziali
io e te
tu e io
io che accarezzo te
e tu che accarezzi me
mentre l’universo si decompone
e si spalma sulle nostre labbra
impregnate della notte prima
impegnate in bacini minuscoli
a forma di petalo
di colore arancio-rosso-rosa.
Perfino più belli delle coppie
al centro commerciale Roma Est
di quelli che si dedicano le canzoni
romantiche
di quelli che si autocensurano
di quelli che imbrogliano
di quelli che s’imbrigliano
di quelli che s’imbragano
di quelli che s’imprecano
quando dicono

I love you.





martedì 23 luglio 2013

IMPERMEABILI D'ESTATE





Desiderio di compensazione.
Allegria eteroindotta.
Convinzioni autoindotte.
Compimento di azioni nonsense.
Resistenza al Buono.
Adesione al Pessimo.
Annichilimento.
Abbrutimento delle aspettative.
Abbrutimento morale.
Abbrutimento tout court.
Anestesia.
Impermeabilità.

Si può stare al fresco, freschissimo.
Può piovere, tanto. Tantissimo.
Chissenefrega. Sono un impermeabile.
Qui non arriva nemmeno una goccia.



domenica 14 luglio 2013

DICHIARAZIONE DI STENTI





Hai presente la notte?
Ecco,
prendi delle luci
simili alle stelle
e appiccicacele sopra.
Sarà il mio natale pagano,
il mio compleanno,
la nostra luna di miele.
Poi, sfila un gomitolo
di lana rosa
perché io sappia
dove sei,
ovunque tu vada,
per qualsiasi ragione,
perfino per andare dal tabaccaio
quando inizierai a fumare.
Se vorrai
potrai suonare il corno
per tutto il pomeriggio
quando sarai triste
anche se io avrò voglia di dormire
oppure se avrò voglia
di iniziare un corso
di silenzio ascetico in casa,
io te lo lascerò comunque fare.
Ti prometto che
non dirò mai
che ho il mal di testa
o il mal di pancia
o il mal di schiena
o uno strano formicolio
alle dita dei piedi
se non mi andrà di fare l’amore.
Ti dirò semplicemente
che non mi va,
anche se mi sembra molto strano
che io possa dire una cosa del genere.
Almeno una volta alla settimana
cucinerò per te
le patatine fritte e la cotoletta
e tu, dal pianerottolo, lo capirai.
Io ti prometto
che quando avrai
il raffreddore e il catarro
e la tosse grassa
ti darò ugualmente
un sacco di bacini
anche se sotto sotto
avrò paura che mi contagi.
Per una volta all’anno,
magari due,
ti farò una sorpresa.
Una di quelle cose belle che ti ricordi
tutta la vita.
Così quando saremo vecchi e rugosi
le metteremo tutte in fila
le mie sorprese,
quelle che ti ho fatto,
e tu te le ricorderai di più di me
perché hai una memoria d’acciaio.
Tra una decina d’anni,
ho in programma
di andare nel parco
a lavorare la maglia,
e tu porterai i maglioncini pelosi
che ti farò
e assomiglierai
al barboncino di Neil Young
e un po’ a Kurt Cobain
prima che cominciasse a pensare di morire.
Ti lascerò l’ultima patatina
dentro la busta delle patatine,
quando saremo a letto
e guarderemo
le serie tv più trash del creato,
anche se questo lo facciamo già.
E ti prometto,
che non ti mentirò
sulle cose importanti
e anche su quelle meno importanti
e ti assicuro che non dico una bugia
quando dico che stai bene
con gli occhiali.

Dimenticavo.
Se mai dovessi iniziare a fumare
e andrai dal tabaccaio
con il gomitolo di lana rosa,
ti romperò tantissimo il cazzo,
fino a quando non smetterai.



giovedì 4 luglio 2013

NONOSTANTE LE ROSE








Cara bambina che sorridi
sull’autobus strapieno di gente
mentre tutti si toccano
e generano sudore
e odori strani
e aroma di cipolla, aglio, peperoncino.
Mentre la mamma in carriera
parla al telefono
con la tata del figlio
e dice “lo fa lui, tanto è grande”.
Cara bambina con gli occhi azzurri
ma senza gli incisivi superiori
io mi chiedo come possa
tutta questa gente che c’è intorno
raccogliere le gioie
le paure
le inquietudini
il mal di stomaco che non ti fa dormire alle 3 di notte
il fallimento
il pregiudizio
in un solo corpo.
Ognuna con il suo bisogno
di bere
di mangiare
di dormire
di amare
di essere amata
di interpretare le avversità
di guarire dalle malattie
di sapere che la vita riserva qualcosa di bello.
Cara bambina con la maglia a fiorellini
oggi siamo insieme, su questo autobus
tu mi guardi
io ti guardo.
Domani saremo ai quattro angoli del mondo
come se non ci fossimo mai incontrate.
Le persone fanno presto a dimenticare.
Ogni persona con la sua storia
è un monile itinerante
nonostante chi mi ama mi abbia abbandonato
nonostante gli abbandoni di chi non mi ha mai amato
nonostante l’indifferenza degli abbandonatori di cuori solitari
nonostante le ragazze abbandonino i fiori
nonostante Via delle Rose.
Quasi mi prende un colpo.