Non so come sia accaduto,
ma sento di essere evaporata
dentro un involucro di carne.
Vago,
dalla punta del capello più lungo
all’orlo del pigiama.
Dall’incavo della gola
alle segrete dell’esofago.
E’ rimasto,
piccolissimo,
un brandello
dell’anima che usavo
nell’altra vita
come parafulmine.
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EliminaSì, mi ha colpito, perché il dualismo è competizione, è vita, l'una (Sibilla) nel fare, l'altra(Sophie) nel giudicare, nel richiamare. Ottima inventiva da parte tua.
RispondiEliminaMi piace discutere con te, e mi piace essere libero nell'espressione e goliardico, perché tu, oltre che sanamente disinibita, sei una persona intelligente, e sai prendere le cose per gioco e divertitrti. Quindi non porrò remore nel mio poetare o nel mio dire. Finalmente uno spazio (perchè umile e piccolo?)in cui poter scherzare in libertà. Mi piace anche la tua autoironia. Sei forte, insomma.
RispondiEliminaDisco verde, allora, ma tu... dammi spunti provocatori! :-)
Ho tanta fame,
RispondiEliminafame di te,
sentirti mia,
non dirlo alla zia,
sentirti vibrare,
e palpitare.
Vorrei penetrarti,
dentro guardarti,
sondare,
e apprezzare,
lasciati amare!
Tutta spogliarti
per poi mirarti,
ancora guardare,
su te posare.
Succhiare i liquidi
che tu mi doni,
i tuoi umori,
coi lor sapori.
La linfa viva,
quella lasciva,
morderti un poco
per ogni loco!
Ma sei lontana,
non sei vicino,
posso addentare
solo... un panino!
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AHAHAHAHAHA!