giovedì 28 giugno 2012

LE MANI



Mio Amore,

la cosa che mi mancherà di più
nel lasciarti andare
saranno le tue mani.

Le mani
che dicevano delle strade.
Le mani
che raccontavano la notte,
la luna,
i pianeti,
le stelle.

Eppure,
oggi,
del futuro 
che io leggevo
nelle tue mani belle
sono rimaste
le sole mie mani
e
le lettere sbiadite
delle margherite
cadute dai capelli.

mercoledì 13 giugno 2012

ILLETTERATO, MON AMOUR




La tua compagna, la tua vicina di banco, la tua pretendente o, semplicemente, una talentuosissima stalker in erba ti bombarda di messaggi e di mails apparentemente privi di significato e di punteggiatura, ma pieni di kappa? Il tipo che hai appena conosciuto sostiene che Prévert sia un metodo anticoncezionale? Sospetti che un tuo amico d’infanzia sia stato adottato e, in realtà, non abbia mai dimenticato il bulgaro? La tua ex è convinta di riconquistarti con una canzone di Gigi D’Alessio presa dal live “Alle foci del Garigliano”?

A Vostro e solo Vostro esclusivo beneficio, le 5 regole per aiutarli a guarire dall’analfabetismo di ritorno.

1) Per Lei: prima di tutto, prendere la foto di Johnny Depp e sostenere fermamente, nonostante prevedibili obiezioni, che si chiama Italiano. Per un processo di sovrapposizione, comincerà a pensare che l’italiano, quello scritto e parlato, non sia poi così male.
Per Lui: porre all’interno della sua camera da letto un cartonato di Charlize Theron. Scrivere con un pennarello rosso: “Questa ragazza si chiama Lingua Italiana”. Difendere, a costo della vita, la tesi secondo cui Lingua è il nome della ragazza in questione e, Italiana è il cognome. Mai, il contrario. Renderà le cose molto più semplici di quanto si possa immaginare.

2) Giocare 3 volte alla settimana, per almeno 5 ore consecutive (escluso pausa bisogni fisiologici), a Scarabeo. Chiarire, a scanso di qualsiasi misunderstanding successivo, che Scarabeo non è necessariamente il motorino che ha appena parcheggiato sotto casa. In alternativa, per i casi più refrattari, giocare, con la stessa frequenza e durata, con le tesserine plastificate di Indovina chi, imponendo come pegno, per chi perde, la ripetizione delle vocali al contrario (alfabeto inglese contemplato).

3) Introdurre la regola ferrea de “I racconti delle vacanze al passato remoto”. Ogni narrazione ludica e non, riguardante il tempo libero archiviato, dovrà essere esposta al passato remoto.  Il mancato rispetto dell’imposizione varrà la coniugazione completa, fino alla secchezza delle fauci, del verbo cuocere.  Mostrare totale irreprensibilità sulle eventuali rimostranze al momento della sciorinatura del tempo: Trapassato remoto, Futuro anteriore, Congiuntivo passato e, dulcis in fundo, Passato remoto.

4) Porre sopra il dizionario madrelingua 3 pacchetti di Duplo. Se sottratti, recarsi con regolarità al supermercato per rimpinguare la riserva. Non crucciarsi se l’acquisto dei Duplo sta alzando il PIL, aiuterà l’associazione pagine sottili – dolcezza.

5) Sostituire, in totale segretezza, preferibilmente di notte, il vasetto di pepe con microparticelle di cellulosa appartenenti all’ultimo libro di Fabio Volo. Avete presente la logica sottesa alla preparazione dei vaccini più efficaci, mai stati scoperti nella storia della medicina?

Ecco.

domenica 10 giugno 2012

SCAPPA CON ME




Ecco i tappeti intarsiati di fili d’argento
delle lussuriose donne di Kirman:
scappa con me.
Ecco le rocce selvagge
della Costa dei Giganti:
scappa con me.
Ecco i laghi di acqua salata,
il bacino del Tarim,
i becchi delle cicogne nere:
scappa con me.
Ecco la costa oceanica del Namib,
i sassi muti
della Valle della Luna,
le acque fredde
della corrente del Benguela:
scappa con me.
Ecco le piramidi di cumino nero,
di paprica e di anice stellato
nel mercato di Daman:
scappa con me.
Ecco le acciughe guizzanti
della Baia di Chimbote
e gli occhi neri delle bambine di Cusco:
scappa con me.

Nessuna terra è tanto vasta
quanto
il capo della Mia Buona Speranza,
appena sopra il tuo petto,
appena preso dal mio bacio.

venerdì 8 giugno 2012

49 PAROLE, ESCLUSO IL TITOLO



Ricordo il tuo nome
di notte
come le preghiere
che non dico mai.

Porto sulla schiena
la corazza centenaria
di una testuggine.
Ispessita a colpi
di frusta
sul cuore.
L’amore sognato
si è impresso
nella cheratina del mio guscio.
Duro quanto
la resistenza
dei miei occhi
contro i tuoi.

lunedì 4 giugno 2012

UOMINI SOLI


Vi siete mai soffermati a guardare cosa fa la gente in macchina, sull’autostrada?
Beh, io sì. Ieri, dall’alto del mio autobus Cotral.
Da questa mirabolante esperienza, ho avuto il piacere di appurare il ciclico ripetersi di certe situazioni, che qui vi riassumo.

1) UOMINI SOLI
Gli uomini che viaggiano da soli in macchina, generalmente, hanno le dita nel naso. Spolverano le camerette. Riassettano lo studiolo. Tentano di raggiungere il cervello partendo dalle narici. Poi, sul sedile destro, c’è sempre: a) una rivista a scelta tra GQ, men’s health e il nuovo calendario della Canalis (che, anche se non è una rivista tout court, ha una componente patinata, utile ad includerlo nella categoria); b) un cartone vuoto di Onion Rings del B.K.; c)  il biglietto del casello.
Nascosto, ma comunque visibile all’occhio della verità, dentro il portaoggetti laterale della portiera o, in alternativa, nel più discreto cruscotto, c’è sempre, la raccolta di canzoni per aspiranti al suicidio che l’ex, l’attuale o la futuribile ragazza gli ha, in maniera del tutto disinteressata, regalato.

2) COPPIE 
Lei ha i piedi nudi su uno spazio liscio dell’auto, collocato variabilmente tra lo specchietto retrovisore (per le contorsioniste) e il cambio (per le masochiste). Non guida, no. Ma dorme, come se negli ultimi 15 anni fosse stata costretta a guardare ininterrottamente, senza mai chiudere occhio, con gli stuzzicadenti tra le palpebre, tutte le serie di Dawson’s creek, doppiate in boliviano. Dorme. Dorme. Rigorosamente a bocca aperta. Lui guarda la strada afflitto, proseguendo in cruise control. Improvvisamente speranzoso, a circa 50 km dall'uscita, comincia ad attendere una mini o una cinquecento bianco perla in sorpasso. 

3) DONNE SOLE
Le donne che guidano l’auto in solitudine hanno un’aria accigliata. Quindi hanno appena: a) litigato con il proprio compagno; b) constatato che Justin Bieber non è un igienizzante per il bucato; c) scoperto che il tizio sorpassato sulla corsia d’emergenza le guardava libidinoso.

Pensare che c’era una ragazza con la bocca aperta e la testa basculante, alla sua destra.

SOLO SE NOTTE




Il tuo cuore
nel mio petto
è una riserva di fiori recisi
che la primavera
fa sbocciare
solo
di
notte.