E’ da qualche temo che penso che
ci sia una relazione strettamente proporzionale tra l’Amore (ed i suoi innominabili
surrogati) e gli effetti collaterali degli antipsicotici di nuova generazione.
Secondo un’affidabilissima indagine sociologica,
su un campione di ben nove uomini
su dieci (e, per uomini, non intendo il genere umano, ma gli ometti, quelli con
gli attributi) si sono riscontrati dei picchi di idiozia nonsense, se posti
per più di 24 ore consecutive alle pendici della zona pubica femminile.
I sintomi sono stati:
1) percezioni distorte della realtà: il 75% degli uomini sottoposti al
test pensava che la locuzione “a casa io e lei” equivalesse a “divertimento”.
2) astrazione fisica e mentale dal restante genere umano: l’83% delle
fortunatissime cavie non rispondeva, con una reattività minima di 50 secondi,
alle domande formulate dall’interlocutore. Per il 65% si riscontrava sguardo
attonito e docce prolungate con bagnoschiuma alla fragola.
3) ipotrofia dell’emisfero sinistro del cervello: il 78% degli
analizzati faticava nel ragionamento consecutivo e nell’analisi delle parti. Il
37% ha cominciato ad ascoltare Fabri Fibra e Mondo Marcio. Il 45%, l’ultimo
album di Alessandra Amoroso.
4) ipertrofia dei polpastrelli: ben il 94% degli esaminati, mostrava
un aumento delle cellule del tessuto palmare, dovuto all’utilizzo di cellulari
o di altri strumenti hi-tech, in
grado di inviare messaggini d’amore e filastrocche di buongiorno e buonanotte,
da spedire categoricamente appena svegli e poco prima di andare a dormire.
5) episodi psicotici in astinenza: l’88% degli indagati mostrava irrequietezza
e disturbi del ritmo cardiaco, se allontanato per più di 4 ore dal raggio di
percezione olfattiva estrogena. Il 63% ha avuto allucinazioni diurne di
triangoli della varietà cromatica del marrone sulla strada di ritorno dal
lavoro.
6) vista offuscata e/o perdita diottrie: il 23% del campione in
oggetto sosteneva che il monociglio fosse
una strada ad una sola corsia.
E tu, che guardi lo schermo con
un ghigno di sprezzo, con la faccia di chinondevechiederemai,
non credere di essere immune.
La malattia si sparge a macchia d’olio.