Non vendere mai la tua parola.
La tua parola
ha un che di sacro.
La tua parola
è lo stipite
del pensiero.
Un chiodo arrugginito.
Un simulacro.
Un idolo.
Un pezzo di pane.
La tua parola
è nelle dita
dei muti.
Non vendere
mai la tua parola,
soprattutto
se per primo
non la sai capire.