Quando un
amico ti piscia c’è sempre una ragione. Generalmente, questa ragione coincide
con un bipede avente sesso femminile. Di solito, il bipede in parola ha
capacità di eloquio. Altre volte, no. Ma questo non è un dato fondamentale.
L’amico che
ti piscia ha sempre qualcosa di indifferibile da fare. Deve fare l’alfiere
nella partita umana di scacchi che si tiene ogni 5 lustri nel paese del cugino
del suocero del suo chitarrista preferito, deve andare a caccia di mammut albini con il fucile a piombini
datogli in dono dall’ultimo della dinastia dei Ming(hioni), deve fare la
controfigura di Harry Potter al Festival di Canne(s), deve partecipare, con intenti poco sportivi, al Guinnes World
Record dei rutti idonei alla rottura della barriera del suono, deve farsi
fare i dreadlocks ai peli inguinali
da un Jamaicano venuto apposta da Kingston Town, deve fare un provino per
cantare nel Coro dell’Antoniano di Bologna, ché da piccolo l’aveva sempre
sognato.
In realtà, il
tuo estremo, unicissimo e volenterosissimo amico, non vuole assolutamente
darti buca. Lui sta lì e ti guarda con i suoi begli occhioni. Vuole solo la
libertà incondizionata per fuggire, volare via, come un uccellino, con il suo
uccellino. In fondo, come mostrare disappunto per uno che ha intenzione di cantare
Il Coccodrillo come faaaa? Non c’è
nessuno che lo saaaa? Si dice mangi troooopppoooo, non metta maaaaaaaai il
cappottooooooo…
E mai, mai e
poi mai ipotizzare che ci sia una f di mezzo. Nella canzone del coccodrillo non
ce n’è nemmeno una.
http://www.youtube.com/watch?v=HIC6pmopQTs
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