giovedì 22 agosto 2013

QUALCUNO CHIAMI UN'AMBULANZA






Fate presto, presto!
Un’iniezione
intramuscolare
di cure immediate
incondizionate
irragionate
perché non sempre si può
capire che ragione c’è.
Venti gocce di grattini
sulla schiena
prima di addormentarsi
e anche dopo
la siesta estiva
con i capelli
impastati di sonno
e la bocca un po’ secca.
Trentacinque pasticche
di bacini a cuoricino
ogni dì
prima dei pasti.
Sette tubetti
di parole d’amore
piccole piccole
tenere tenere
dette all’orecchio
sottoforma di spicchi
di sole
per alzarsi meglio
la mattina
perché non tutte le mattine
si può sapere il perché.
Ventisei gargarismi
al profumo delle dita
che per caso
s’incontrano
di notte
nelle tasche
e non si chiedono nemmeno
“chi è?”.
Quattro cucchiai
di sciroppo appiccicoso
di abbracci
da assumersi
ai primi sintomi
di questa strana
patologia
che scienziati
affannati e sudati
stanno analizzando
in camice bianco
e occhiali da secchione
neri e spessi come fondi
di bottiglia
senza
sapere
mai
cos’è.



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