giovedì 19 aprile 2012

LA FORMULA ALCHEMICA DEI DOPPIONI



La varietà del creato è davvero sorprendente. Me ne accorgo viaggiando ogni giorno sui vagoni arancioni e puzzolenti del trasporto pubblico.
Questa mattina, ad esempio, a venti centimetri da terra, seduto su un passeggino, c’era un bambino che sembrava disegnato da Michelangelo. Mi guardava con i suoi occhioni di vetro blu e io, con la faccia grigia, dall’alto della mia età, un multiplo spropositato della sua, avrei voluto dirgli: “Scappa, baby, prima che la tua faccia diventi grigia come la mia”.
Tutto questo ha ispirato la mia personalissima teoria sulla creazione del genere umano. Ho pensato che deve esserci, da qualche parte, una sorta di Demiurgo che fa come lavoro il plasmatore di persone.
Se ne sta lì, su una ciambella di nuvole a disegnare, su un block notes a righe, le facce, i corpi, i tratti somatici dei prossimi tizi che appariranno sullo schermo del mondo, di quelli che dovranno nascere.
Ovviamente, il Demiurgo, con un carboncino ben temperato, compone ritratti adulti, perché, altrimenti, la sua attività si ridurrebbe in un tracciato di piccoli cerchi con puntini disposti a triangolo.
E’ accaduto, che, ad un certo punto non meglio precisato, ci sia stata un’impennata nella richiesta di bozzetti. Il Demiurgo, così, oberato di lavoro arretrato, si è ritrovato a chiedere aiuto a dei subordinati, che chiamerò, per comodità di scrittura, “praticanti”.
Dal quel momento in poi il mondo ha cominciato ad essere popolato da persone brutte, ma brutte brutte brutte, perfino bruttissime.
I praticanti, purtroppo, non avevano ontologicamente l’abilità del Demiurgo nel creare gli umani. Si distraevano in fase creativa. Certe volte, dimenticavano di aggiungere le gambe ai bozzetti, presi dai loro discorsi sull’esame da “Demiurgo Creatore di facce”, e, all’ultimo, aggiungevano quattro rette parallele. Ecco quello che suole chiamarsi errore fatale. Centinaia umani affetti da elefantiasi sul panorama della terra.
Certe altre volte, le facevano più corte, le rette. Altre centinaia di sfortunati, piccoli e neri.
Per non parlare dei tratti sfuggiti al controllo delle dita. E via di musi lunghi, nasi con le dune, capelli dritti, labbra che nemmeno Van Gogh avrebbe saputo immaginare.
Finivano anche per dimenticarsi quale fosse il sesso dei loro modelli. Un requiem, perciò, per tutte quelle donne con i peli sui capezzoli, per tutti gli uomini senza barba.Si lasciavano andare ad elucubrazioni verbali nel bel mezzo di un’opera e, inevitabilmente, il tratto si concentrava su alcuni punti. Avete presente le persone con le sopracciglia “importanti” o con la schiena irta di bulbi piliferi? Ecco, sono il prodotto della distrazione di questi creatori improvvisati.
Che colpa potevano averne loro? Alla fine, stavano facendo, a titolo gratuito, titolo gratuito, gratuito, gratuitissimo, un favore al Demiurgo, lo aiutavano a smaltire la mole di lavoro. E avevano tutto da imparare, non potevano mica creare dei doppioni. 

Quindi, da oggi in poi, se siete brutti, non prendetevela con Dio. Quel giorno aveva troppo da fare.

2 commenti:

  1. Ah questi praticanti poco abili! Se no non sarebbero praticanti, infatti! Dio aveva altro da fare, e loro a disegnare bozzetti su bozzetti, uomini e donne con bozze dappertutto! Quanti brutti e quante brutte, per colpa dei praticanti, che, per incapacità o pigrizia, facevano le rette lunghe, ma anche più corte. Ed allora le donne coi peli sui capezzoli, devono andare dall'estetista, e spendere una barca di soldi, quelli dei mariti magari, per depilarsi, e porre i capezzoli sulle labbra, ai mariti, belli lisci e profumati alla sera.
    E poi, ai praticanti, scappava anche qualche curva più accentuata, ed allora via con le panze! Panze qua, panze là,... ma che brutta panzé che tieni! Panze di uomini che non riescono a vedere il loro pisellino, e panze di donne che non permettono loro di vedere la propria patatina! Hai, poverette! Si devono consolare con le patatine Pai, quelle sottili sottili, come un velo di verginità che si frantuma sotto i denti!
    Ma questi praticanti, quando diventeranno professionisti? s
    Sapranno finalmente disegnare le giuste righe e le giuste curve, e forse, allora, avremo gente tutta bella!

    Cesare

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  2. Importante, per qualcuno.
    Irto, a prescindere!

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