Ti vedo
nelle persone.
Ancora più a fondo
dei loro volti
delle mani
dei vestiti.
Ti vedo
nelle occasioni perse
nelle aule vuote
nell’uomo che bacia quella donna
nei libri che ho comprato
nella pizza al pomodoro
nei tratti di penna nera
nelle strade della città
nelle maniglie delle porte chiuse
nell’anello che ho trovato stamattina,
all’entrata dell’ascensore.
Ancora più a fondo.
Ancora più a fondo
della mia stessa mente,
dell’assenza
della memoria
dei miei pregiudizi
dei tuoi pregiudizi
dell’amore che è stato
dell’Amore che c’è
e di quello che dovrà arrivare.
Segnalo
RispondiEliminatraccia una linea.
E da qui
non calcare lo spazio
dell'assenza
non infrangere il tatto
della resistenza
ma fermati
ad aspettarlo